In Italia oltre 10 milioni di lavoratori hanno un CCNL scaduto.
E’ la fotografia della situazione attuale nella quale il sistema delle ‘relazioni industriali’, specie in un contesto di crisi sanitaria, rischia di disvelarsi nella sua drammaticità e difficoltà, poiché da un lato il Sindacato spera di recuperare parte del potere di acquisto perduto negli ultimi anni, dall’altro le parti datoriali tendono alla chiusura sul tema salariale.
In tale difficile contesto generale, in EPAP in data 11 gennaio 2022 le parti Sindacali e Datoriale – come rappresentate – hanno provveduto alla sottoscrizione del modulo integrativo del CCNL di 2° Livello vigente utile a recepire le indicazioni del CCNL per l’erogazione dell’EDR dall’anno 2021 e del nuovo metodo di determinazione del Premio di Risultato (precedentemente Premio Aziendale di Risultato).
Tale risultato è stato possibile, considerando che la trattativa era iniziata già da febbraio 2021, grazie anche al costante supporto avuto dei rappresentanti nazionali di categoria delle OO.SS. nell’Ente (CGIL e CISL) ed in particolare dalla loro partecipazione, in ultimo, alla riunione del 16 novembre 2021 per altro convocata su richiesta sindacale e voluta fortemente dal Presidente dell’Ente, Dott. Stefano Poeta, che ha di fatto accelerato la conclusione del confronto.
Si deve sottolineare che solo grazie all’attenzione prestata, in ultimo, sull’argomento dal Presidente del CdA dell’EPAP di fatto si è sbloccato il confronto che aveva trovato costante e forte resistenza, nel suo percorso, per cause non attribuibili certamente alle OO.SS. Aziendali, in conseguenza della non volontà ad instaurare il “costante e continuo confronto collaborativo”, più volte sollecitato, che dovrebbe essere posto alla base dello sviluppo aziendale migliorativo di ogni Ente Previdenziale che vede nelle proprie risorse umane il veicolo e lo strumento attuativo dei servizi che gli Enti sono preposti a garantire ai propri iscritti.
Lo scoglio più duro è stato superare una certa tendenza a voler operare la valutazione delle risorse umane, disponibili nella struttura aziendale, secondo criteri eccessivamente discrezionali, per parte nostra, così come in altre realtà, riteniamo che una buona gestione e valutazione delle risorse umane non possa che passare per criteri che diano il giusto riscontro anche alla dimensione collettiva nell’esercizio della prestazione di servizio, elementi ormai alla base dello sviluppo culturale, economico e sociale di ogni comunità lavorativa.
Si deve di certo sottolineare che la complessa opera, prodotta e conclusa, anche se non pienamente soddisfacente per gli obiettivi preposti, è da ritenersi sufficiente in un quadro complesso come quello attuale e che rimane obiettivo comune delle OO.SS. dell’EPAP – di qualsivoglia livello – quello di perseguire e migliorare costantemente la condizione collettiva dei dipendenti, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista professionale, ma soprattutto dal punto di vista “psicofisico ed umano”.
Alessandro Di Stefano – SAS EPAP