Lo scorso 28 giugno la Sezione Lavoro della Corte Suprema di Cassazione ha pubblicato l’ordinanza con cui ha rigettato il ricorso presentato dalla Cassa di Previdenza dei Geometri per l’annullamento della sentenza pubblicata il 22 maggio 2020, al fine di vedere confermato l’allontanamento del lavoratore oggetto della sazione.
Con questo definitivo passaggio si chiude una vicenda iniziata il 14 luglio 2018, con l’irrogazione del licenziamento disciplinare da parte dell’Ente Previdenziale.
Al netto degli aspetti più prettamente tecnici, la motivazione del rigetto del quesito consta di una sostanziale sperequazione della sanzione perché, così come rilevato dalla Suprema Corte, riconosciuta la necessità di vedere rispettato il vincolo fiduciario tra lavoratore e datore, è pur vero che a fronte di una mancanza da parte del primo,l’esigenza di vedere ripristinato lo stesso deve passare attraverso una valutazione ponderata e proporzionata al danno, esiste cioè una gradualità sanzionatoria che deve essere considerata in ambito disciplinare, soprattutto stabilendo quali casi siano ascrivibili a una sanzione di tipo conservativo e quali invece necessari di una sanzione espulsiva.
Non possiamo nascondere la soddisfazione per l’esito di questa vicenda che vede preservato il diritto al lavoro del collega, una soddisfazione che passa anche, come è ovvio, per il lavoro svolto da parte della CISL FP in tutto il periodo di sostegno e tutela legale, nonché di assistenza più prettamente umana.
Ringraziamo anche lo studio legale De Camelis per l’ottimo lavoro svolto.
L’auspicio è che nel Sistema degli Enti Previdenziali questa sia stata l’ultima volta in cui per risolvere un problema, anche serio, si sia dovuti ricorrere alla dimensione giuridica.
Quando questo accade, ci permettiamo di sottolinearlo, è l’interno complesso delle relazioni industriali a indebolirsi senza alcunvantaggio per nessuno.
Coordinamento Casse Previdenziali CISL FP.18