ENPAM: Via libera alla ricandidatura di Oliveti, si apre la strada per il terzo mandato

L’approvazione ministeriale sblocca la corsa alla presidenza, confermando la probabile continuità alla guida della Cassa dei medici e aprendo nuove sfide per il rinnovo contrattuale.

Il 2 aprile scorso i Ministeri vigilanti hanno dato luce verde alle modifiche previste dall’Assemblea Nazionale per lo Statuto della Fondazione ENPAM. Le nuove norme consentiranno all’attuale Presidente, il dott. Alberto Oliveti, di concorrere nuovamente per l’incarico più prestigioso dell’ente dei medici. Già pediatra e massimo esponente anche dell’AdEPP, l’associazione che riunisce le Casse privatizzate, si troverebbe così ad affrontare il terzo mandato consecutivo dopo quelli del ’15 e del ‘20.

L’approvazione ministeriale giunge dopo una lunga gestazione e profonde riflessioni da parte del Governo. Si apre ora uno scenario caratterizzato da una più che probabile continuità nell’amministrazione della Cassa, la più patrimonializzata del comparto, che negli anni ha visto aumentare sempre più non solo il suo ruolo di erogatore di previdenza e di welfare nei confronti dei propri iscritti, ma anche il proprio peso in veste di player istituzionale nel complesso mercato degli investimenti.

Infatti, dopo aver dismesso il patrimonio immobiliare a gestione diretta, l’ente ha saputo districarsi nel mondo della finanza con operazioni che hanno visto, da ultimo, salire la propria partecipazione diretta in Banca d’Italia.

Le scelte di allocazione delle risorse patrimoniali, insieme alla riforma della gestione previdenziale del 2012 e alle misure varate durante l’emergenza COVID-19 a sostegno dei medici, rappresentano i momenti più qualificanti dell’attuale esperienza di governo della Fondazione chiamata a rinnovare i propri organismi elettivi nei prossimi mesi.

Il dott. Oliveti, negli anni, si è dimostrato un interlocutore leale nel suo ruolo datoriale e una controparte pragmatica sui tavoli di trattiva. Pur nella diversità di vedute che deve caratterizzare il confronto sindacale, non possiamo dimenticare che con la sua presidenza è stato possibile concludere importanti rinnovi contrattuali. La sintesi raggiunta con i rappresentanti dei lavoratori ha consentito il riconoscimento della professionalità del personale impiegato nell’ambito della previdenza privatizzata e l’introduzione di nuovi strumenti di lavoro che hanno dato slancio alle attività, anche in fase emergenziale.

Ora che siamo chiamati ad affrontare ancora una volta la sfida del rinnovo del CCNL del comparto, in una congiuntura storica caratterizzata dall’erosione del potere d’acquisto dei salari e che registrerà una nuova accelerazione inflattiva a causa del consolidarsi di scelte economiche quantomeno azzardate sul piano internazionale, l’auspicio è che si possa continuare ad avere un interlocutore qualificato che desideri, come noi, trasformare la sfida in un’occasione di crescita del comparto, di valorizzazione delle donne e degli uomini che lo animano, di modernizzazione degli istituti contrattuali che lo regolano.

Andrea Ladogana

Roberto Pinci